Ogni uomo è una porta chiusa sul proprio mistero 

                                                               C’è una sola chiave per aprirle tutte 

                                                                              E’ una chiave d’oro 

                                                                                E’ fatta d’Amore                                                                                                                                                                     

                                                                                                                   Anne


Pubblicato su  italiarinasce.it  maggio 2015


Dr Jekyll e Mr Hyde o le relazioni impazzite


Vi è mai capitato la nuova conoscenza/amica piena di entusiasmo, vi sentite ogni 2 giorni, vi racconta la sua vita, fate un sacco di progetti… e ad un tratto silenzio, sparisce!  Non risponde al telefono ne alle mail, né a whatsapp che furbo vi indica che vi legge…?  E vi fate un sacco di domande, di sensi di colpa, O Dio cos’ho detto o non detto, fatto o non fatto, cosa diavolo è successo??

Chi vive con più superficialità lascia perdere con altrettanta facilità di quanto si è impegnata/o nella relazione, chi è ottimista (!)si preoccupa pensando che la nuova amica ha avuto un malore o incidente grave , chi invece dà peso alle relazioni ed è più pessimista -o realista! – pensa che ha fatto qualcosa di sbagliato senza volerlo – e la cosa più terribile è il non sapere CHE COSA - o che quella è matta e inaffidabile.

O il collega d’ufficio che vi offre il caffè alla mattina raccontandovi la sua serata, e la sera non vi saluta nemmeno o parla male di voi al capoufficio?!

O il rapporto di lavoro stretto stretto, per esempio con un cliente o fornitore che ad un tratto sparisce e non risponde al telefono…perché non vuole dire che ha trovato chi gli fa meno, che non rispetta i tempi di consegna, che non vuole pagare… altrettante piccole o grandi vigliaccherie di chi si nasconde dietro un silenzio bugiardo!

Abbiamo tutti il diritto di avere la luna storta, ma un minimo d’altruismo sinonimo di buona educazione e rispetto dell’altro, dovrebbe garantire un atteggiamento civile e coerente, la vera libertà consistendo nel dominare le pulsioni, istinti- anche di fuga - ed emozioni comprese le paure.

Ma così non è, o è sempre meno. 

A volte la pseudo amica o amico aveva soltanto la luna storta o mal di pancia… A volte invece vi siete ritrovati sotto accusa e da innocente ignaro siete passati a colpevole involontario di crimine lesa maestà!

Diceva Goethe  nella sua Fiaba  Il serpente verde e la Bella lilìa:cos’è più prezioso dell’oro? Il Dialogo!

Il dialogo, fatto di ascolto oggettivo e empatico, e di espressione verbale sincera e congruente, è il segreto per risolvere ogni diverbio, problema o incomprensioni. Il dialogo però richiede un autenticità di rapporto che si è sempre più persa dietro la nuova tendenza usa e getta che imperversa in ogni campo, compreso quello affettivo e relazionale, e richiede il coraggio della verità. Di dire e di sentire la verità.  Cosa non sempre piacevole, a volte scomoda. Ma necessaria per crescere.   

Qui entriamo nell’ambito dei Valori, chi crede di risparmiare l’altro tacendo un rimprovero in verità agisce per paura di esporsi o creare polemiche, intrattenendo relazioni basate sull’ipocrisia, e non è nemmeno per quieto vivere poiché quel silenzio carico di rimprovero induce nel pseudo colpevole un senso di colpa e altrettanto risentimento!   Quando invece l’autentica espressione di un disagio o di offesa subita, o percepita come tale, porta nella maggior parte dei casi alla risoluzione del conflitto e a delle scuse dando spesso nuovo spessore all’amicizia.

La soluzione sta nel saper esprimere dalla parte “lesa” il sentimento di rabbia o frustrazione non come un accusa o, peggio, insultando, ma in prima persona dicendo “mi sento preso in giro… poco rispettato… sfruttato… Di modo che l’interlocutore lo possa accogliere senza mettersi sulla difesa, o chiudersi a riccio. E’ importante capire che così gli fate un favore, lo aiutate a prendere coscienza di un difetto o abitudine scomodi e controproducenti, e inversamente lui vi può far capire che vedete le cose da un angolo sbagliato, troppo soggettivo o che siete condizionati da certi fattori. Una critica viene accettata se è costruttiva e espressa con empatia. Tacere invece falsifica le relazioni e alimenta incomprensione e malumore, mantenendo un clima di ambiguità e fraintendimenti.

Un segreto per essere sempre felici è non dare niente per scontato, e non avere né attese né pretese!

Un altro motivo di atteggiamenti a volte incomprensibili è frutto della tecnologia attuale che ci tiene sempre connessi. Mentre un tempo era normale non avere notizie per giorni o nel caso di viaggi, mesi, oggi andiamo in panico non appena l’altro si disconnette, forse che ha semplicemente bisogno di stare in pace … Ma Come si permette??!!

Non abbiamo piu  tempo… nemmeno quello di pensare o fare  una cosa, che subito deve essere ostentata, condivisa, pubblicata.. E spesso se ne perde la preziosità e l’energia.

La velocità di trasmissione dei dati è impressionante, quanto lo è la facilità di comunicazione, ma tutta questa apparente facilitazione ha un prezzo: la sostanza e la qualità dei rapporti.

Le nuova modalità comunicative come whatsapp, sms, facebook, ecc… hanno rivoluzionato il mondo delle relazioni. Un tempo la parola aveva un tempo maggiore di maturazione, e le si dava un diverso peso, anche scrivendo lettere. Oggi non c’è più conversazione, ma comunicazione,  la parola è inflazionata e purtroppo senza valore,  fioriscono rapporti superficiali o poco chiari, a volte effimeri o trascurabili. Per chiudere la comunicazione – ossia la porta – basta non rispondere al messaggio! Ci si nasconde dietro il muro del silenzio… A parte rare eccezioni I rapporti virtuali favoriscano faciloneria, povertà di contenuti e codardia, perché il più delle volte si scrive dietro uno schermo per paura di esporsi e di dire faccia a faccia ciò che pensiamo, è più comodo e meno rischioso. E ancora una volta il dialogo viene meno. Senza parlare dell’esibizionismo fino al narcisismo di fotografare e pubblicare/condividere ogni cosa che mangiamo, ogni posto dove andiamo, ogni persona che incontriamo… e ogni nostra smorfia!!!

La contraddizione che ho appena sottolineata è che siamo nell’era della comunicazione, ma se questa è facilitata, viene falsata o ridotta ai minimi termini con la volgarizzazione e proliferazione dei telefonini e tecno-dipendenze. Comunichiamo di più, ma che cosa?! Da dove attingiamo i contenuti… se non smettiamo di comunicare, se siamo sempre connessi fuorchè con la nostra interiorità!?

L’immagine-tipo è un viaggio i treno o in metrò, in cui nessuno si parla, ma tutti scrivono o leggono messaggi sul telefonino!! Io stessa non mi prendo più un buon libro per il viaggio in treno.. ma ne approfitto per leggere mail o scrivere agli amici…. Ma cosa mi sarà servito di più??!!

 

Anne Delaby, maggio 2015

 

Commenti: 1
  • #1

    crafts your Essay (giovedì, 28 settembre 2017 09:24)

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